Le aziende giapponesi si stanno affrettando ad acquisire Bitcoin come asset di tesoreria istituzionale, con acquisti massicci di BTC e lo sviluppo di progetti di mining.
Queste mosse indicano che il Giappone si sta riaffermando come uno dei paesi più importanti nell’economia cripto globale. La motivazione principale è proteggere i bilanci dall’inflazione e dall’indebolimento della valuta, con le aziende che agiscono anche indipendentemente dalle politiche governative.
Grandi Aziende Investono in Bitcoin
La società di media cripto Metaplanet Inc. di Tokyo possiede una delle più grandi tesorerie aziendali di Bitcoin quotate in borsa, con 17.595 BTC al 4 agosto 2025. Il bilancio della holding con sede a Tokyo è ormai composto in gran parte da Bitcoin, e l’azienda è stata recentemente classificata come il settimo maggiore detentore aziendale di Bitcoin al mondo.
Convano, una catena di saloni di bellezza e cosmetici, ha fissato un obiettivo di investimento in Bitcoin pari a 21.000 BTC entro marzo 2027. A luglio, l’azienda ha inaugurato il Bitcoin Strategy Office e acquistato BTC per un valore di 2,7 milioni di dollari. La società retail Mac-House ha annunciato che a settembre cambierà nome in Gyet Co., Ltd. e sposterà il focus del business verso le criptovalute. Prevede inoltre di acquistare Bitcoin per 160 milioni di dollari e ha stanziato 113 milioni di dollari per investire in progetti di mining.
Kitabo, storica azienda tessile fondata nel 1881, ha dichiarato che acquisterà Bitcoin ogni giorno con un budget di 5,4 milioni di dollari. Il consiglio di amministrazione di Toho Remac ha approvato un piano per acquistare fino a 1 miliardo di yen (6,8 milioni di dollari) in Bitcoin ed Ethereum (ETH). Il primo acquisto è già stato effettuato.
ETF in Arrivo
Il regolatore finanziario giapponese sta valutando la riclassificazione delle criptovalute da “mezzo di pagamento” a “prodotti finanziari”. Questo porterebbe al lancio dei primi ETF su Bitcoin nel paese e a una riduzione delle tasse sui redditi derivanti dalle cripto.
Il ministro delle Finanze Katsunobu Kato ha affermato che il settore necessita di un trattamento chiaro dal punto di vista fiscale, “perché, dopotutto, non si tratta di strumenti che le persone usano come pagamento.” La modifica del codice fiscale potrebbe ridurre l’aliquota massima sui redditi cripto dal 55% al 20%, lo stesso livello della tassazione sul trading azionario.
Il principale broker giapponese, SBI Holdings, ha presentato domanda per due ETF: uno che replica oro e asset digitali e un altro ETF spot su Bitcoin e XRP. Parlando con Bloomberg News, Kato ha dichiarato che il governo “considera le criptovalute come un asset di investimento, non solo come un mezzo di pagamento.”
Convano inizierà anche attività di mining a partire da ottobre 2025, utilizzando siti in Texas e Georgia alimentati da energia rinnovabile. Gyet Co., Ltd. avvierà proprie operazioni di mining a settembre e prevede di investire oltre 10 miliardi di yen in nuove macchine.
La Rinascita Cripto del Giappone
Il Giappone ha sempre mantenuto un forte interesse istituzionale per Bitcoin e le criptovalute. In passato, gli utenti giapponesi effettuavano transazioni su Mt. Gox per oltre il 70% di tutti i volumi Bitcoin globali nel 2014, prima del collasso dell’exchange. Oggi il paese conta più di 12 milioni di conti di trading cripto, per un totale di 5.000 miliardi di yen (34 miliardi di dollari) in asset digitali.
“Il Giappone è un pioniere nella regolamentazione Web3,” ha dichiarato nel 2023 il CEO di Binance, Changpeng Zhao, in occasione del ritorno della piattaforma in Giappone. “Siamo felici di offrire servizi in un ambiente normativo chiaro e solido.”
Se gli ETF venissero approvati per il trading in Giappone, probabilmente porterebbero un afflusso aggiuntivo di liquidità globale. Creerebbero inoltre un canale regolamentato e protetto per l’accesso degli investitori giapponesi alla classe di asset digitali, aumentando ulteriormente l’influenza del Giappone nel settore cripto.