Argento record in Cina, Bitcoin fermo: svolta macro
Mentre l’argento vola ai massimi storici in Cina per carenza fisica e domanda industriale, Bitcoin resta laterale. La divergenza segna un cambio di paradigma macro tra scarsità reale e scarsità digitale.
Il giorno di Natale ha inviato un segnale inequivocabile ai mercati finanziari globali. Mentre il Bitcoin scambiava pigramente in un clima di bassa liquidità festiva, i prezzi dell'argento in Cina sono balzati a livelli record, spinti da una combinazione di offerta fisica estremamente ridotta e una domanda industriale insaziabile.
Questa divergenza sottolinea un tema macroeconomico sempre più evidente: nei periodi di scarsità e tensioni geopolitiche, il capitale privilegia gli asset fisici rispetto alle alternative digitali.
Il motore del rally: La crisi di offerta in Cina
Il recente strappo rialzista ha avuto origine proprio nel mercato cinese, dove il 25 dicembre i prezzi locali hanno raggiunto vette mai viste prima. La Cina sta affrontando una carenza strutturale di argento fisico, una situazione che ha ripercussioni su scala mondiale.
A livello globale, il prezzo spot dell'argento si è attestato vicino ai massimi storici di circa 72 dollari l'oncia, coronando un rally straordinario che ha visto le quotazioni crescere di oltre il 120% nel corso del 2025.
ULTIM'ORA: I prezzi dell'argento a Shanghai sono impennati fino al record di 80 dollari l'oncia, segnando ufficialmente un rialzo superiore al +150% dall'inizio dell'anno. La Cina sta affrontando una vera e propria carenza di argento fisico, ha dichiarato The Kobeissi Letter su X.
BREAKING: Shanghai silver prices soar to a record $80/oz, now officially up over +150% YTD.
Per fare un confronto, anche l’oro ha registrato guadagni solidi con un rialzo del 60%, mentre il ha chiuso il mese di dicembre in calo dopo aver toccato il picco sopra i 120.000 dollari in ottobre.
I mercati cinesi, sia spot che futures, mostrano premi persistenti rispetto ai benchmark di Londra e del COMEX. In alcuni casi, i contratti sono entrati brevemente in "backwardation", un indicatore tecnico che segnala uno stress immediato nell'offerta.
Poiché la Cina rappresenta oltre la metà della domanda industriale globale di argento, una carenza interna si trasforma rapidamente in un problema sistemico globale.
Fotovoltaico ed EV: I pilastri della domanda industriale
La pressione sui prezzi deriva da diversi settori chiave della transizione energetica. L’industria manifatturiera solare rimane il principale motore della domanda, ma la produzione di veicoli elettrici (EV) continua a esercitare una spinta significativa. Ogni veicolo elettrico utilizza una quantità di argento notevolmente superiore rispetto a un’auto tradizionale, specialmente nell’elettronica di potenza e nelle infrastrutture di ricarica.
Oltre alla mobilità sostenibile, l’espansione delle reti elettriche e la produzione di componentistica elettronica avanzata hanno mantenuto la domanda a livelli senza precedenti. A differenza dell'argento per investimento (lingotti o monete), gran parte di questo metallo utilizzato nell'industria viene consumato in modo permanente, rendendo il riciclo complesso e la disponibilità sul mercato sempre più esigua.
Bitcoin e il paradosso della protezione dal rischio
Al contrario, il Bitcoin non ha mostrato alcuna reazione significativa durante le festività natalizie. I prezzi si sono mossi lateralmente in un contesto di bassi volumi, riflettendo una ridotta partecipazione istituzionale piuttosto che un cambiamento dei fondamentali. Tuttavia, ciò che colpisce gli analisti è l'assenza di flussi difensivi verso la principale criptovaluta.
In questo finale di 2025, il Bitcoin è stato scambiato più come un asset ad alto beta legato alla liquidità che come un bene rifugio contro le crisi. Quando la narrazione dominante diventa la scarsità fisica e lo stress delle catene di approvvigionamento, gli investitori sembrano preferire i metalli.
I rischi geopolitici non fanno che rafforzare questa tendenza: l’aumento della spesa per la difesa, legato ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ha incrementato l’uso dell’argento nell’elettronica militare e nelle munizioni.
Scarsità fisica vs Scarsità digitale: Verso il 2026
La divergenza tra argento e Bitcoin riflette un punto macroeconomico fondamentale: la sola scarsità digitale non è stata sufficiente ad attrarre capitali durante gli shock dal lato dell'offerta fisica. La concretezza di un asset legato all'energia, alla difesa e alla politica industriale continua a fare la differenza nei portafogli degli investitori.
Mentre i mercati si preparano a entrare nel 2026, questa distinzione tra "scarsità reale" e "scarsità algoritmica" potrebbe plasmare le performance degli asset molto più di quanto non faccia il semplice sentimento di propensione al rischio. L'argento, con la sua doppia natura di metallo prezioso e materia prima industriale indispensabile, si candida a essere il protagonista assoluto del prossimo scenario economico.
Le autorità indiane colpiscono una vasta rete di truffe crypto attiva da anni: raid in 21 località, wallet sequestrati e indagini internazionali in corso.
Ethereum supera il massimo storico del 2021, ma senza mania retail: il rally del 2025 è guidato da ETF, aziende e infrastrutture finanziarie, con ETH sempre più usato come motore di rendimento e tokenizzazione.
Il Santa Rally di Wall Street diventa un indicatore chiave per gli analisti crypto cinesi, tra rischi macro, liquidità ai minimi e nuove strette regolatorie.
Hong Kong punta a diventare la prima giurisdizione asiatica a consentire ufficialmente alle compagnie assicurative di investire in criptovalute, stablecoin e infrastrutture digitali.
Il giorno di Natale ha inviato un segnale inequivocabile ai mercati finanziari globali. Mentre il Bitcoin scambiava pigramente in un clima di bassa liquidità festiva, i prezzi dell'argento in Cina sono balzati a livelli record, spinti da una combinazione di offerta fisica estremamente ridotta e una domanda industriale insaziabile.
Questa divergenza sottolinea un tema macroeconomico sempre più evidente: nei periodi di scarsità e tensioni geopolitiche, il capitale privilegia gli asset fisici rispetto alle alternative digitali.
Il motore del rally: La crisi di offerta in Cina
Il recente strappo rialzista ha avuto origine proprio nel mercato cinese, dove il 25 dicembre i prezzi locali hanno raggiunto vette mai viste prima. La Cina sta affrontando una carenza strutturale di argento fisico, una situazione che ha ripercussioni su scala mondiale.
A livello globale, il prezzo spot dell'argento si è attestato vicino ai massimi storici di circa 72 dollari l'oncia, coronando un rally straordinario che ha visto le quotazioni crescere di oltre il 120% nel corso del 2025.
Per fare un confronto, anche l’oro ha registrato guadagni solidi con un rialzo del 60%, mentre il ha chiuso il mese di dicembre in calo dopo aver toccato il picco sopra i 120.000 dollari in ottobre.
I mercati cinesi, sia spot che futures, mostrano premi persistenti rispetto ai benchmark di Londra e del COMEX. In alcuni casi, i contratti sono entrati brevemente in "backwardation", un indicatore tecnico che segnala uno stress immediato nell'offerta.
Poiché la Cina rappresenta oltre la metà della domanda industriale globale di argento, una carenza interna si trasforma rapidamente in un problema sistemico globale.
Fotovoltaico ed EV: I pilastri della domanda industriale
La pressione sui prezzi deriva da diversi settori chiave della transizione energetica. L’industria manifatturiera solare rimane il principale motore della domanda, ma la produzione di veicoli elettrici (EV) continua a esercitare una spinta significativa. Ogni veicolo elettrico utilizza una quantità di argento notevolmente superiore rispetto a un’auto tradizionale, specialmente nell’elettronica di potenza e nelle infrastrutture di ricarica.
Oltre alla mobilità sostenibile, l’espansione delle reti elettriche e la produzione di componentistica elettronica avanzata hanno mantenuto la domanda a livelli senza precedenti. A differenza dell'argento per investimento (lingotti o monete), gran parte di questo metallo utilizzato nell'industria viene consumato in modo permanente, rendendo il riciclo complesso e la disponibilità sul mercato sempre più esigua.
Bitcoin e il paradosso della protezione dal rischio
Al contrario, il Bitcoin non ha mostrato alcuna reazione significativa durante le festività natalizie. I prezzi si sono mossi lateralmente in un contesto di bassi volumi, riflettendo una ridotta partecipazione istituzionale piuttosto che un cambiamento dei fondamentali. Tuttavia, ciò che colpisce gli analisti è l'assenza di flussi difensivi verso la principale criptovaluta.
In questo finale di 2025, il Bitcoin è stato scambiato più come un asset ad alto beta legato alla liquidità che come un bene rifugio contro le crisi. Quando la narrazione dominante diventa la scarsità fisica e lo stress delle catene di approvvigionamento, gli investitori sembrano preferire i metalli.
I rischi geopolitici non fanno che rafforzare questa tendenza: l’aumento della spesa per la difesa, legato ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ha incrementato l’uso dell’argento nell’elettronica militare e nelle munizioni.
Scarsità fisica vs Scarsità digitale: Verso il 2026
La divergenza tra argento e Bitcoin riflette un punto macroeconomico fondamentale: la sola scarsità digitale non è stata sufficiente ad attrarre capitali durante gli shock dal lato dell'offerta fisica. La concretezza di un asset legato all'energia, alla difesa e alla politica industriale continua a fare la differenza nei portafogli degli investitori.
Mentre i mercati si preparano a entrare nel 2026, questa distinzione tra "scarsità reale" e "scarsità algoritmica" potrebbe plasmare le performance degli asset molto più di quanto non faccia il semplice sentimento di propensione al rischio. L'argento, con la sua doppia natura di metallo prezioso e materia prima industriale indispensabile, si candida a essere il protagonista assoluto del prossimo scenario economico.
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