Standard Chartered sta ampliando la sua presenza nel settore degli asset digitali. Il trading spot di Ethereum (ETH) e Bitcoin (BTC) è stato ufficialmente lanciato dalla banca tramite la sua piattaforma cripto istituzionale.
Il tempismo è significativo. Le fluttuazioni di prezzo del Bitcoin sono spesso al centro dei titoli delle notizie sulle criptovalute, ma sono le stablecoin a guadagnare terreno, almeno tra le istituzioni e i regolatori.
Discussioni a porte chiuse
Geoffrey Kendrick, responsabile della ricerca sugli asset digitali presso Standard Chartered, ha viaggiato tra Boston, New York e Washington dal 7 all’11 luglio. Ha incontrato miner di Bitcoin, grandi fondi d’investimento, aziende crypto-native, oltre a banche e legislatori.
Cosa ha attirato la nostra attenzione? Kendrick afferma che circa il 90% delle discussioni hanno riguardato le stablecoin, piuttosto che Bitcoin o Ethereum, nonostante il Bitcoin avesse toccato massimi storici.
Gran parte dell’interesse è legato al GENIUS Act, una proposta di legge statunitense volta a fornire chiarezza normativa agli asset digitali ancorati a valute fiat. Secondo Kendrick, la legge potrebbe essere approvata entro questa settimana.
Se ciò accadesse, il mercato delle stablecoin negli Stati Uniti potrebbe decollare rapidamente. Secondo le previsioni dei clienti, la dimensione del mercato potrebbe triplicare, passando da 250 miliardi di dollari a metà luglio a 750 miliardi entro la fine del 2026.
I fattori trainanti?
Fiducia crescente, una maggiore varietà di emittenti e regole chiare. Non solo le grandi banche potrebbero iniziare a emettere strumenti di pagamento tokenizzati, ma anche istituti regionali e perfino governi locali potrebbero seguirne l’esempio.
Kendrick ha inoltre sollevato un punto più profondo: l’impatto macroeconomico. Gli esperti finanziari discutono dietro le quinte di come le stablecoin potrebbero influenzare la liquidità globale e i rendimenti dei Treasury USA. Si sollevano anche preoccupazioni su potenziali effetti nei mercati emergenti, soprattutto se le stablecoin dovessero diventare cruciali per le economie locali o per i pagamenti transfrontalieri.
Un'infrastruttura in rapida evoluzione
Nel frattempo, l’infrastruttura a supporto delle stablecoin si sta sviluppando in modo silenzioso ma rapido. Secondo un rapporto di Standard Chartered, l’ecosistema sta cambiando più velocemente del previsto.
Entro settembre o ottobre potrebbe essere approvata un’altra legge, il Digital Asset Market Clarity Act, che promuoverebbe l’adozione della DeFi e accelererebbe l’uso della tokenizzazione di asset del mondo reale.
I dati on-chain confermano questa espansione: tutti i tipi di wallet, dagli exchange centralizzati alle app DeFi fino agli utenti singoli, stanno registrando un aumento dei saldi in stablecoin.
Il Bitcoin resta un bene rifugio, ma il vero cambiamento sta avvenendo altrove. Molti ora considerano le stablecoin come le fondamenta del denaro programmabile, e organizzazioni come Standard Chartered lo stanno notando.
Le stablecoin non sono più una nicchia nel mondo cripto: grazie all’evoluzione dell’infrastruttura e all’imminente introduzione di nuove leggi, si stanno trasformando nelle rotaie finanziarie del futuro.