Il Venezuela Blocca Binance Nel Polverone Delle Presidenziali
Nel polverone sociale e politico che ha seguito il controverso risultato delle presidenziali in Venezuela, numerosi siti sono stati bloccati. Tra questi, anche quello di Binance.
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Quando una dittatura va in difficoltà, è prassi che reagisca limitando la libertà di parola, e dunque di denuncia, degli oppositori. Non deve perciò stupire il bavaglio messo dal Venezuela al social X, ex Twitter, rapido strumento di diffusione di notizie in tutto il mondo. Sorprende invece di più che lo stesso provvedimento sia stato preso contro Binance, l'exchange di criptovalute più popolare al mondo.
La Limitazione di Binance
L'allarme è giunto lo scorso 9 agosto, quando Binance LatAm, la divisione sudamericana del gigante delle transazioni, ha avvisato i suoi utenti - e tutto il mondo - dell'esistenza di un blocco DNS sull'indirizzo del crypto exchange, capace di impedire il corretto accesso al sito da parte degli indirizzi venezuelani. La conferma è arrivata il giorno successivo, il 10, quando, in seguito a ulteriori test, Binance ha postato sul suo sito, e su X, la conferma del blocco:
Un'organizzazione locale che contrasta la censura, denominata VE sin Filtro, ha confermato l'esistenza del blocco e diffuso sui suoi canali i comunicati di Binance, che altrimenti non sarebbero stati visibili ai venezuelani. Dall'exchange hanno immediatamente informato gli utenti nel Paese che i loro risparmi non correvano alcun rischio e la situazione era monitorata dal momento della scoperta del DNS.
Le Cause del Blocco
Il governo venezuelano non ha alcun tipo di problema con le criptovalute. Il blocco di Binance non è dovuto alla volontà di impedire il loro acquisto diretto, bensì al desiderio di limitare un altro servizio offerto dal sito: la possibilità di trasferire denaro peer-to-peer.
Si tratta di un popolare modo di convertire denaro in token, molto usato in Venezuela, dal momento che la moneta locale, il bolivar, è pesantemente inflazionata e vale piuttosto poco. Trasformarla in cripto significa poterla rivendere sotto forma di un asset più facile da gestire.
Secondo VE sin Filtro, ogni venezuelano coinvolto nel blocco dovrebbe servirsi di VPN, una rete privata virtuale capace di ingannare le rilevazioni del punto di accesso della rete. In questa maniera, pur trovandosi fisicamente in Venezuela, è possibile navigare sulla rete facendo credere al provider che si stia accedendo da un'altra località, aggirando così i blocchi locali.
Anche l'app di messaggistica criptata Signal è stata bloccata, per le stesse motivazioni.
Binance e la Situazione in Venezuela
Il 28 luglio, in seguito al conteggio, se così possiamo chiamarlo, delle schede elettorali, l'autorità elettorale del Paese, controllata dal governo, ha attribuito la vittoria a Nicolas Maduro, con poco più del 51% dei voti. Il suo sfidante, Edmundo Gonzalez, ha invece affermato di aver ottenuto più del 70% dei voti e si è dichiarato vincitore. Il governo non ha fornito i dati ufficiali degli scrutini. Molti analisti dubitano del fatto stesso che vi siano stati.
Stati Uniti, Regno Unito, Unione Europea e svariati Paesi dell'America Latina non hanno riconosciuto la vittoria di Maduro. Binance appare come un'ulteriore vittima della severa censura di un leader che si sente scivolare sulla poltrona.
Le Dichiarazioni di Maduro
Il 9 agosto, il presidente del Venezuela - o lo sconfitto, a seconda di come la si guardi; usiamo questo termine per pura e semplice chiarezza espositiva - ha tenuto un discorso alla nazione, ordinando in diretta all'ente venezuelano che regola le telecomunicazioni di vietare l'accesso a X, dal Paese, per 10 giorni. Elon Musk, proprietario dell'ex social dei cinguettii, l'ha presa piuttosto male. Ha immediatamente sfidato il politico a un confronto pubblico. Maduro ha risposto che è pronto a tenerlo, non appena le acque si saranno calmate.
Non resta ora che vedere se anche Binance sarà riaperta, per gli utenti del Venezuela, il 19 agosto, al termine dei 10 giorni di chiusura di X. L'exchange, nel frattempo, continua a spingere il proprio token, BNB, su cui ci siamo concentrati pochi giorni fa.
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