Nel luglio 2025 è emerso che il grande gruppo giapponese Recruit Holdings, proprietario delle piattaforme per la ricerca di lavoro online Indeed e Glassdoor, ha avviato una nuova ondata di licenziamenti su larga scala. La decisione interesserà circa 1.300 dipendenti, pari a circa il 6% del personale totale nel dipartimento HR dell’azienda.
I licenziamenti avverranno principalmente negli Stati Uniti, dove sono concentrate le divisioni chiave di entrambi i marchi, ma coinvolgeranno anche altri paesi. In particolare, saranno colpiti i team tecnici, i reparti di sviluppo prodotto e quelli dedicati alle politiche HR e alla sostenibilità.
Motivi dei licenziamenti e nuovo orientamento strategico
Secondo quanto dichiarato ufficialmente dalla dirigenza, l’obiettivo principale della ristrutturazione è unificare le strutture di Indeed e Glassdoor per aumentare l’efficienza e ridurre le funzioni duplicate. Ciò permetterà di accelerare l’implementazione di nuove soluzioni, rivedere il modello di gestione e ristrutturare il business in modo più compatto e flessibile.
I rappresentanti dell’azienda sottolineano che i cambiamenti in corso non sono solo una risposta a sfide esterne, ma parte di una strategia a lungo termine. L’accento è posto sull’aumento della velocità di rilascio dei prodotti digitali, sulla riduzione dei costi interni e sulla revisione dell’organizzazione del lavoro.
Cambiamenti nel management
Oltre ai cambiamenti tra i dipendenti ordinari, ci sono state modifiche anche ai vertici. L’amministratore delegato di Glassdoor lascerà l’azienda, poiché il marchio sarà di fatto integrato nella struttura di Indeed. Anche il responsabile dello sviluppo sostenibile lascerà il suo incarico, sostituito da un nuovo top manager proveniente dalla sede centrale.
La fusione dei due principali servizi di recruiting sotto una singola gestione consente all’azienda di consolidare le risorse e ridurre i costi operativi, un aspetto cruciale in un contesto di crescente concorrenza da parte di piattaforme più automatizzate e personalizzate nella selezione del personale.
Contesto e conseguenze
Questa rappresenta la terza grande ondata di licenziamenti per Recruit negli ultimi due anni. Già nel 2023 e nel 2024, l’azienda aveva tagliato oltre 3.000 dipendenti. La dirigenza ha motivato queste decisioni con l’adattamento a nuove condizioni di mercato e la volontà di adottare un modello di business più sostenibile.
La notizia ha suscitato reazioni contrastanti all’interno dell’azienda. Molti dipendenti hanno espresso il proprio disappunto sui social media, sottolineando di dover lasciare il team nonostante i risultati ottenuti e la partecipazione a grandi progetti. Alcuni si sono detti preoccupati per la rapidità con cui cambiano le priorità, anche in aziende considerate finora tra i datori di lavoro più stabili.
Un segnale per tutto il settore
Per il settore del recruiting, questi eventi rappresentano un segnale allarmante ma coerente: il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente e le aziende sono costrette a scegliere tra modelli tradizionali e approcci più tecnologici e flessibili. Tuttavia, dietro i numeri di report e presentazioni, ci sono persone che devono affrontare una riconversione professionale in un contesto in continua evoluzione.
Indeed e Glassdoor sono stati simboli della rivoluzione digitale nel mondo del lavoro. Ora stanno vivendo una trasformazione — forse una delle più grandi della loro storia.