Le autorità statunitensi hanno concluso l’indagine sul fondatore di Kraken, Jesse Powell, e hanno restituito una grande quantità di computer e telefoni sequestrati durante un blitz all’inizio di quest’anno, secondo quanto riportato da Fortune il 22 luglio.
Secondo Fortune, gli avvocati di Powell hanno ricevuto martedì la lettera di rinuncia da parte del Dipartimento di Giustizia e oltre tre dozzine di laptop e telefoni sequestrati. L’indagine federale su Powell non aveva nulla a che fare con Kraken, la sua piattaforma di criptovalute, ma si concentrava invece sull’altra sua passione: il Verge Center for the Arts, un’organizzazione no-profit con sede a Sacramento, in California, fondata da Powell nel 2008.
Dopo la sua rimozione dal consiglio di amministrazione del Verge, alcuni membri del gruppo sono entrati in conflitto con lui, e da allora Powell è coinvolto in una lunga battaglia legale e di governance per il controllo dell’organizzazione.
Un articolo del New York Times all'inizio dell’anno aveva riferito che Powell era sotto indagine per presunti atti di “hacking e cyber-stalking” nei confronti della no-profit, ma Powell ha sempre sostenuto che le accuse fossero esagerate.
Il punto centrale della questione, che è anche al centro di una causa intentata da Powell contro alcuni suoi ex colleghi, riguarda l’accesso agli account Slack e Google Workspace dell’organizzazione, che Powell controllava e per cui era l’unico a possedere le password.
«Sono molto sollevato che tutto questo sia finito. Non ha mai avuto senso, come il processo Rstormsf. È incredibile quanto in fretta la tua vita possa essere stravolta. Sono grato a chi ha visto oltre e al mio team legale straordinario. Ora, torno a concentrarmi su KrakenFX», ha annunciato Powell.
Very glad to have this behind me. It never made sense but neither does the @rstormsf trial. Wild how quickly you can have your life upended. I'm grateful for those who saw through it and for my stellar legal team. Now, turning my attention back to @krakenfx. 🐙🚀 https://t.co/LbaDxN0bCl
— Jesse Powell (@jespow) July 22, 2025
Powell ha negato di aver bloccato l’accesso agli account a qualcuno, sostenendo invece che alcuni dirigenti del Verge abbiano creato un nuovo dominio e nuovi account Slack e Discord a sua insaputa, come parte di un “colpo di stato” per estrometterlo.
Powell ha intentato una causa presso la corte statale della California contro i suoi ex colleghi del Verge, accusandoli di diffamazione e di rimozione ingiusta dalla sua posizione nell’organizzazione.
Nei documenti depositati questa settimana, i legali di Powell hanno incluso una copia della lettera di rinuncia da parte dei procuratori federali, in cui il Dipartimento di Giustizia afferma che non intende procedere con l’accusa. L’avvocato di Powell ha scritto nei documenti che questa lettera aiuterà a contrastare i danni alla reputazione causati dal blitz e a dimostrare a banche e regolatori che i dirigenti di Kraken non sono sotto inchiesta federale.
Powell ha definito la perquisizione del 2023 come “devastante” a livello personale e “profondamente dirompente” per Kraken a livello professionale, ma ha dichiarato nei documenti legali che molte delle informazioni richieste durante la discovery della causa si sono già rivelate infondate.
Powell ha inoltre sostenuto che due membri del consiglio del Verge, tra cui l’avvocato Phil Cunningham, stanno ostacolando il processo di discovery rifiutandosi di consegnare i documenti richiesti.
Il Dipartimento di Giustizia si è ritirato dal caso, ma resta aperta la questione su come The New York Times sia venuto a conoscenza dell’indagine, dato che nessuno si è fatto avanti. Né l’FBI né il Dipartimento di Giustizia hanno commentato pubblicamente la vicenda.
Il Verge continua a essere una realtà influente nel panorama artistico e culturale di Sacramento, con oltre 1 milione di dollari raccolti in donazioni nel tempo, e Powell ha fornito più volte assistenza tecnica all’organizzazione.
Il Bitcoin (BTC), che era scambiato intorno ai 23.000 dollari quando i dispositivi di Powell vennero sequestrati l’anno scorso, ha registrato un notevole aumento di valore e, al momento della stesura dell’articolo, viene scambiato a quasi 119.000 dollari. Powell non ha specificato se tra i dispositivi restituiti vi fossero anche criptovalute.