L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inserito lunedì la stablecoin A7A5, ancorata al rublo russo, nella sua lista delle sanzioni nel tentativo di bloccarne l’utilizzo.
Oltre alla stablecoin stessa, l’OFAC ha sanzionato anche il suo emittente e sviluppatore, A7 LLC, inserendolo nella lista degli Specially Designated Nationals (SDN). L’annuncio è stato fatto il 14 agosto 2025.
Le sanzioni statunitensi contro la stablecoin legata al rublo seguono misure simili prese dal Regno Unito a maggio e dall’Unione Europea a luglio di quest’anno. Queste azioni fanno parte di una campagna globale volta a impedire alla Russia di usare le valute digitali per aggirare le sanzioni finanziarie.
Il prezzo del token è sceso del 13%, passando da 0,0124 a 0,0105 dollari dopo l’annuncio.
Nessun effetto a catena su altre stablecoin
I dati di transazione della rete hanno confermato che Tether (USDT) è ampiamente utilizzato all’interno del network. Tuttavia, la stablecoin più grande al mondo non ha subito finora conseguenze negative derivanti dall’azione contro la stablecoin russa.
A7A5 ha iniziato a operare in Kirghizistan nel 2025 ed è rapidamente diventata la stablecoin in rubli più importante. Secondo Elliptic, società di analisi on-chain, la stablecoin ha registrato transazioni per 41,2 miliardi di dollari dal lancio, con volumi medi giornalieri superiori a 1 miliardo e una capitalizzazione di mercato di 521 milioni.
La banca statale russa Promsvyazbank (PSB), già presente nella lista delle sanzioni OFAC, è co-proprietaria del progetto insieme ad A7 LLC, che ha sviluppato il token. L’emittente di A7A5, Old Vector LLC, con sede in Kirghizistan, è stato anch’esso penalizzato. Il token è attivo sulle blockchain TRON ed Ethereum, con liquidità proveniente principalmente da exchange legati alla Russia come Meer e Grinex.
La criptovaluta risulta inoltre collegata all’uomo d’affari moldavo Ilan Shor, già incriminato in passato per frode e interferenze elettorali.
Sostituzione di Garantex
La rapida crescita di A7A5 è seguita al giro di vite statunitense contro Garantex, un exchange di criptovalute inserito nella blacklist per aver facilitato transazioni illecite nel marzo 2025. Il sito web della piattaforma è stato sequestrato dagli Stati Uniti e le autorità hanno congelato 26 milioni di dollari in Tether (USDT).
Con Garantex di fatto chiuso, molti utenti si sono rivolti ad A7A5 come alternativa apparentemente meno rischiosa. Grinex, considerato da molti l’erede di Garantex, è diventato uno dei principali mercati di scambio del token.
OFAC ha inoltre sanzionato il co-fondatore di Garantex, Sergey Mendeleev, insieme ad altre entità tra cui Exved, una piattaforma di pagamenti transfrontalieri per importatori ed esportatori russi, e Indefi Smartbank, che aveva fornito servizi a Exved e Grinex. Secondo i rapporti, Exved avrebbe utilizzato USDT per nascondere le origini russe della piattaforma.
Le sanzioni rappresentano un’ulteriore escalation nella stretta degli Stati Uniti sull’ecosistema delle valute digitali, volta a chiudere le ultime scappatoie del sistema finanziario globale. A7A5 è crollata di oltre un terzo nella giornata, ma al momento non si registrano effetti a catena su altre stablecoin.