Le azioni di Union Jack Oil (LON: UJO), una compagnia britannica di petrolio e gas, sono aumentate di quasi il 20% nel pre-market dopo l’annuncio che intende monetizzare la produzione di gas naturale attraverso il mining di Bitcoin.
In una dichiarazione del 7 agosto, l’azienda ha rivelato che utilizzerà il gas proveniente dal sito di West Newton, nell’East Yorkshire, per generare elettricità destinata alle operazioni di mining di criptovalute.
Monetizzare il gas naturale con Bitcoin
Oltre a diversificare le fonti di reddito, David Bramhill, presidente esecutivo di Union Jack Oil, ha dichiarato che gli sforzi di mining di Bitcoin dell’azienda potrebbero presto portare a una vera e propria strategia di tesoreria in Bitcoin.
«Insieme ai nostri partner in joint venture, siamo lieti di offrire un aggiornamento positivo sul possibile sviluppo di un concetto di monetizzazione del gas e di mining di Bitcoin a West Newton. Continuiamo a credere che questo asset abbia un valore significativo che potrebbe, alla fine, fornire volumi rilevanti di gas naturale a basse emissioni nel mercato domestico del Regno Unito», si legge nella dichiarazione.
Come parte delle prime fasi del piano, Union Jack, Rathlin Energy e il partner di joint venture Reabold Resources hanno firmato una lettera d’intenti non vincolante (LOI) con 360 Energy, un’azienda texana specializzata nella monetizzazione del gas naturale. L’accordo prevede la collaborazione per installare, presso il sito estrattivo, impianti di generazione elettrica alimentati a gas e hardware per il mining di Bitcoin.
Secondo l’azienda, il gas per alimentare l’hardware di generazione elettrica proverrà dai pozzi West Newton A e B. Una volta che il gas raggiungerà il data center in loco, gli impianti di generazione e i rig di mining inizieranno a funzionare con il sistema “In-Field Computing” (IFC) di 360 Energy. Questo sistema convertirà il gas grezzo in elettricità utilizzabile, che sarà poi impiegata per alimentare le macchine di mining di criptovalute.
In una dichiarazione, Bramhill ha suggerito che questo approccio può essere utilizzato per sbloccare valore dai pozzi più rapidamente rispetto a quanto previsto inizialmente. Questo è importante perché l’azienda non dovrà attendere lo sviluppo completo del giacimento, che può richiedere anni. Se il modello si dimostrerà di successo, Bramhill ha affermato che l’azienda potrebbe utilizzarlo per monetizzare altre scoperte nelle vicinanze.
La difficoltà del mining di Bitcoin vicina al massimo storico
La decisione di Union Jack di entrare nel settore del mining di Bitcoin arriva in un momento in cui la difficoltà di mining si avvicina sempre più a un nuovo massimo storico. Secondo i dati di Cloverpool, la difficoltà è destinata a raggiungere un nuovo record di oltre 130 trilioni il 9 agosto.
Negli ultimi mesi, il ritmo di crescita della difficoltà di mining è rallentato. Dall’inizio dell’anno, la difficoltà è aumentata solo del 16%, secondo Blockware. Se questa tendenza continuerà, il 2025 sarà l’anno con la crescita più lenta della difficoltà nella storia quindicennale di Bitcoin.
Blockware ha attribuito il rallentamento a diversi fattori, tra cui l’obsolescenza dell’hardware di mining, i limiti infrastrutturali e il fatto che alcuni operatori di data center si stanno allontanando dal mining di Bitcoin per concentrarsi su altri settori, come l’intelligenza artificiale. Blockware ha inoltre suggerito che una crescita ridotta della difficoltà potrebbe essere positiva per i miner già attivi, poiché significherebbe meno concorrenza per i 450 BTC che vengono estratti ogni giorno.
Since June 1st, mining difficulty is up ~0.5%. 🧵👇
— Blockware (@BlockwareTeam) August 4, 2025
Year-to-date, Bitcoin mining difficulty is up just 16%.
2025 is on pace to have the slowest growth for mining difficulty in Bitcoin history.
Mining growth will continue to slow down for three reasons:
- Mining Hardware… pic.twitter.com/UKZ19wSBtz