TON, e tutti i motivi per cui dovresti sfruttare Telegram
TON resta quindi una blockchain Layer 1 in grado però di operare simultaneamente su tanti livelli, mantenendo alta la velocità, ma a basso costo.
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IscrivitiTON resta quindi una blockchain Layer 1 in grado però di operare simultaneamente su tanti livelli, mantenendo alta la velocità, ma a basso costo.
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Se i nomi Pavel e Nikolai Durov non ti dicono nulla, non ti preoccupare. Non conoscere l’app Telegram, questo sarebbe ben più grave.
Cos’hanno in comune?
I due signori citati all’inizio sono i creatori di Telegram, ma non solo.
Hanno infatti pensato bene di dar vita ad una blockchain chiamata TON (The Open Network), che sta davvero smuovendo l’intero web3.
Nasce nel 2018, con l’obiettivo di arrivare a supportare milioni di transazioni al secondo.
Tanto per darti un ordine di grandezza, nel caso non fossi un grande esperto di blockchain, sappi che Solana (SOL) una delle più veloci attualmente, ne supporta circa 65.000 al secondo.
Ma ovviamente TON non si limita soltanto a questo, avendo anche come scopo quello di portare le applicazioni decentralizzate (dApps) e le criptovalute a un pubblico di massa, in particolare proprio grazie alla sua integrazione con Telegram.
Certo la strada di TON e del suo progetto ambizioso non è stata per nulla facile. Ma non preoccuparti, perché sto per raccontarti tutto (ma proprio tutto) quello che devi sapere su questa blockchain.
Cos’è TON e come funziona
Come già anticipato, The Open Network è una blockchain famosa per la sua velocità e capacità di gestire (in futuro) milioni di transazioni al secondo.
Ma come fa? Semplice, TON è intelligente.
Bitcoin ed Ethereum sono blockchain storiche, è vero, ma presentano problemi di scalabilità. In gergo più comune “di efficienza", dovendo appoggiarsi a blockchain Layer 2 che ne aumentino la velocità.
Ma TON è più furba, sfruttando una sola cosiddetta “masterchain” dalla quale dipendono tante “sub-chain”, su cui viene scaricato il lavoro.
E non finisce qui, perché la massima operatività viene raggiunta dalle “shard-chains”, ossia altre chain satellite che vengono attivate dalle sub-chain, dopo un’analisi, sulla base del workload di un determinato momento.
TON resta quindi una blockchain Layer 1 in grado però di operare simultaneamente su tanti livelli, mantenendo alta la velocità, ma a basso costo.
Un’altra caratteristica chiave di TON è la sua interoperabilità.
TON funziona infatti da “bridge”, o “connessione”, tra diverse blockchain, facilitandone lo scambio di asset.
Se questo non ti dice molto, sappi che ogni blockchain nasce per essere “isolata” dalle altre, e il fatto di diventare un ponte nasce soltanto in seguito. Creare questi collegamenti significa poter spostare i propri asset da una blockchain ad un’altra, sfruttando tutti i vantaggi legati a quella determinata blockchain.
Significa, tra le altre cose, poter usufruire di più bassi costi di transazione, o di una maggior velocità di esecuzione delle transazioni.
Inoltre, sto per raccontarti alcune funzionalità davvero golose che TON mette a disposizione proprio grazie a Telegram, ma prima…un po’ di storia.
Due (token) son meglio di uno
Avevo parlato di ostacoli, vero? Questo perché la strada di TON è stata particolarmente dura.
TON nasce nel 2018, il token che avrebbe dovuto essere associato alla blockchain, e per cui era già previsto un lancio, si chiamava Gram.
Tutto molto bello, fino a quando nel 2020 la SEC (Security and Exchange Commission) non decise di mettere i bastoni tra le ruote allo sviluppo di TON impedendo l’immissione sul mercato. Il motivo? Emissione di titoli non registrati (stesso destino subito poi da XRP, dai un’occhiata qui).
Risultato: i fratelli Durov vennero costretti a restituire i fondi (1,7 miliardi) agli investitori che avevano già l’acquolina in bocca, pregustando i propri token.
Ma i creatori di Telegram non si arresero, decidendo di tentare nuovamente. Questa volta affidarono lo sviluppo di TON alla TON Foundation società che attualmente gestisce la blockchain,a sua volta gestita dalla comunità open-source e sviluppatori indipendenti.
Questo ha portato all’immissione sul mercato del token attualmente in uso su TON, il Toncoin (un po’ più banale), tramite cui la blockchain funziona.
Il piccolo esercito di TON
Quelle elencate qui sotto sono tutte le dApps che supporta la blockchain, e che operano tramite Toncoin.
Non proprio un ecosistema risicato:
Una rapida panoramica può aiutare a chiarire meglio questo ecosistema apparentemente complesso:
1. Wallets
Nella sezione dei wallets, vediamo diverse opzioni di portafogli che supportano TON. Questi portafogli permettono agli utenti di conservare, inviare e ricevere Toncoin e altri asset della blockchain TON.
2. Staking
Diverse piattaforme di staking come Tonstakers, TonStake, e TON Validators offrono agli utenti la possibilità di mettere in staking i loro token TON per guadagnare ricompense e partecipare alla governance della rete.
3. Explorers
Strumenti come Tonscan, Tonviewer, e Whales Explorer sono utilizzati per esplorare e monitorare la blockchain TON, visualizzando transazioni, smart contracts e altre informazioni.
4. Exchanges (CEX e DEX)
5. Dev Tools (Strumenti per sviluppatori)
Si tratta di strumenti di sviluppo e librerie per sviluppatori che facilitano la creazione di dApp e smart contracts su TON.
6. NFT Services
Diverse piattaforme legate al mondo degli NFT supportano la creazione, scambio e gestione di Non-Fungible Tokens all'interno dell'ecosistema TON.
7. Collectibles e Memecoins
8. Games
La sezione Games evidenzia il supporto di TON per il gaming su blockchain con giochi che utilizzano la blockchain per le varie meccaniche, premi e interazioni.
9. Bridges e Cross-chain
TON include “ponti” verso altre blockchain come Ethereum (TON ↔ ETH), Binance Smart Chain (TON ↔ BSC), facilitando, come abbiamo visto, il trasferimento di asset tra blockchain diverse.
10. Stablecoins
TON supporta l'uso di stablecoins che permettono agli utenti di eseguire transazioni su blockchain con una valuta stabile legata al valore del dollaro USA o altre valute.
11. Zero Knowledge (ZK)
La sezione dedicata alle Zero Knowledge Proofs è dedicata al supporto per Tonnel Network, una tecnologia che permette transazioni anonime e sicure, aumentando la privacy sulla blockchain.
12. VPN, SocialFi e altri servizi
13. Discover & Lending
Si tratta di piattaforme per la scoperta di dApp e servizi finanziari decentralizzati, come EVAA e DAOLama, che permettono prestiti e altre operazioni di lending.
14. Fundraising
TON offre varie opzioni di fundraising per progetti basati su blockchain che supportano nuovi sviluppi all’interno dell’ecosistema.
15. Analytics
Diversi strumenti di analisi permettono di monitorare l'andamento della blockchain, dei token e delle dApp stesse.
Telegram e Toncoin
Se non hai ancora scaricato Telegram, forse è arrivato il momento di farlo (vero whatsapp?)
Come puoi facilmente notare, la classica funziona messaggistica di Telegram non è davvero nulla rispetto all’incredibile profondità dell’ecosistema e della blockchain stessa.
Oltre ad includere un wallet integrato, Telegram offre anche la possibilità tramite bot di effettuare pagamenti relativi alle transazioni TON, soprattutto le microtransazioni ed i pagamenti rapidi.
Non solo, potresti anche sfruttare il suo marketplace di NFT, o, in ogni caso, entrare facilmente in contatto con il web3 grazie alla facilità d’uso dell’app, grazie alla facilità di onboarding dell’utente.
Perché sì, c’è ancora chi non sa cosa sia il web3.
La validazione dei nodi
Ora è giunto il momento di parlare “cryptonese”, per quanto riguarda la validazione dei nodi della blockchain.
TON infatti funziona grazie ad un PoS (Proof of Stake), ma con elementi di Byzantine Fault Tolerance (BFT) per migliorare la sicurezza e la velocità della rete.
Beh, anche se sei un principiante del web3, leggendo questo sito ormai conoscerai benissimo il Proof of Stake.
Sì ok, ma quell’altro?
Il protocollo BFT fa sì che la rete sia progettata per continuare a funzionare correttamente anche se una parte dei validatori tenta di “fare il furbo” o fallisce nel raggiungere il consenso.
Grazie a BFT, la rete TON è resistente contro i potenziali attacchi, e può garantire che le transazioni siano sicure anche in presenza di nodi compromessi.
In ogni caso, la rete TON valida i nodi davvero molto velocemente, rendendosi ideale per le transazioni che devono necessariamente avvenire in tempi brevi, come i pagamenti.
Cosa c’è nel futuro di TON?
Semplice: adozione di massa, zero knowledge e scalabilità illimitata.
Questo perché Telegram è uno strumento potentissimo per avvicinare gli utenti all’ecosistema e al mondo TON, con una base di circa 800 milioni di utenti.
La possibile implementazione di zero knowledge, inoltre, porterebbe garanzia sulla privacy nelle transazioni svolte, aumentando a dismisura l’affidabilità della rete.
Ultimo, ma non per importanza, l’adozione dello shard dinamico (di cui ti ho raccontato all’inizio) permette potenzialmente di gestire un numero illimitato di transazioni al secondo, rendendo la scalabilità dei TON pressoché infinita.
Tra l’altro, nel lungo termine, TON potrebbe attrarre anche adozione istituzionale grazie alle sua caratteristiche:
Quindi attenzione, perché i presupposti per fare di TON una delle più grandi piattaforme web3 nel prossimo decennio, ci sono davvero tutti.
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