Coinbase Lancerà Futures Su DOGE: Ormai Non E' Più Un Meme!

Non è un Pesce d'Aprile. Dogecoin è una cryptovaluta affidabile, e non più soltanto un meme da condividere sulla rete. Il suo status è ormai ben chiaro a tutti gli addetti ai lavori. Proprio per questo motivo, da Pasquetta il crypto exchange Coinbase lancerà futures su DOGE, così come su Litecoin e Bitcoin Cash. La crypto del simpatico cagnone, infatti, è diventata interlocutore affidabile. Le origini di meme sono state superate da tempo e la valuta si è aperta un proprio mercato.

A ciò si deve quella che era una decisione non scontata ma ormai formalizzata: lanciare prodotti futures su DOGE. Coinbase ha annunciato la sua decisione a inizio mese, lo scorso 7 marzo, quando ha inviato tre lettere all'autorità CFTC statunitense, la Commodity Futures Trading Commission. Su tali missive, l'exchange ha svelato le sue carte e si è detta pronta a lanciare prodotti futures cash-settled per l'ex crypto del meme.

Tra pochi giorni, dunque, trader umani e crypto bots addestrati alla compravendita potranno iniziare a trattare futures su DOGE all'interno del popolare exchange di Coinbase.

Che cosa sono i futures cash-settled?

Il cash settlement è una particolare attività finanziaria il cui nome, come spesso accade, deriva dall'inglese. La traduzione letterale è regolamento in contanti e la pratica consiste nella conclusione di un contratto derivato (il future o i futures, se sono più di uno) nel quale le due parti non si scambiano la cosiddetta attività sottostante, ovvero le operazioni finanziarie da cui deriva il prezzo di un derivato, bensì una somma in denaro.

Il venditore non consegna dunque un'attività fisica, un qualcosa di materiale come accade nella maggior parte delle transazioni che avvengono ogni giorno, bensì trasferisce la posizione in contanti. Per farlo cede una quantità di denaro, associata a predefinita attività sottostante, che è nelle sue disponibilità al momento della firma del contratto.

Le precauzioni di Coinbase relative ai futures su DOGE

In attesa dell'approvazione della CFTC, che potrebbe richiedere qualche tempo, Coinbase inizierà a inserire i contratti futures su DOGE all'interno della sua piattaforma di scambio. Naturalmente, prima di aprire le trattative, l'exchange prenderà tutte le dovute precauzioni.

A quanto è stato rivelato nelle lettere già citate, l'autorizzazione alla cessione dei futures sarà concessa per autocertificazione. Essa dovrà essere redatta da chi porrà in vendita il proprio contratto derivato e dovrà rispettare in toto le linee guida adottate da Coinbase, ovvero quelle imposte a servizi di scambio operanti negli Stati Uniti dalla stessa Commissione per il trading dei futures. Insomma, prima di proporre la vendita di un contratto, occorrerà dare delle garanzie di idoneità.

A parte questo requisito, non saranno presenti particolari limitazioni. In una delle lettere scritte da Coinbase, e poi parzialmente ricondivise sui loro canali, si legge:

"Coinbase Derivatives [...] sottopone ad autocertificazione la quotazione iniziale del contratto Dogecoin Futures che sarà offerto per la negoziazione sull'Exchange a partire dal 1° Aprile 2024."

Le motivazioni della scelta

Le ragioni della decisione di Coinbase di offrire la possibilità di trattare futures su DOGE si deve alla piena maturazione dell'ecosistema Dogecoin. Ormai siamo ben oltre lo status di barzelletta con cui la cosiddetta memecoin si era affacciata sul mercato. DOGE è oggi piuttosto affidabile, tanto che gli analisti dell'exchange che ne aprirà lo scambio la definiscono un elemento fondamentale all'interno del settore crypto.

Tutti gli attori di questo ambito, in effetti, stanno guardando a Dogecoin con occhi differenti da qualche tempo. Ciò vale anche per la community di Spaziocrypto. Già nel mese di febbraio, infatti, abbiamo affermato senza giri di parole che il caso DOGE deve essere trattato come quello di una cryptovaluta di successo. La decisione di Coinbase di cominciare a considerarla a tutti gli effetti un asset, tanto da consentirne la compravendita sul proprio mercato, non è che una conferma della buona fede e del potenziale di questo ecosistema.