Cripto-truffatore Di 86 Anni Dovrà Pagare 14 Milioni Di Dollari

David Kagel è un avvocato californiano. Ha 86 anni ed è andato in pensione già da qualche tempo, ma non per questo si è rilassato, anzi. Secondo l'accusa ha iniziato una seconda attività, se così vogliamo chiamarla, quella di cripto-truffatore. Le indagini su uno schema Ponzi multimilionario, interamente basato sulle criptovalute, hanno condotto le Forze dell'Ordine presso la residenza di Kagel. Braccato, l'ex avvocato ha ammesso di essere lui la figura chiave dietro la truffa. Il procuratore lo ha condannato a 5 anni di libertà vigilata e al pagamento di 14 milioni di dollari di ammenda.

La Cripto-truffa non ha Età

La sentenza che chiude, almeno per il momento, la vicenda, è stata depositata l'8 ottobre da Gloria Navarro, giudice della Corte Federale di Las Vegas. Il cripto-truffatore ha ammesso di essere stato associato a delinquere in una truffa finalizzata alla frode su crypto-commodities.

Kagel si trova attualmente presso una residenza per anziani di Las Vegas, in condizioni di salute non ottimali. Sarò proprio presso tale luogo che sconterà l'interezza della sua pena. Dovrà sempre indossare un dispositivo di monitoraggio. A quanto pare, le cattive abitudini non si perdono durante la vecchiaia.

La Messa in Scena della Truffa

David Kagel è stato formalmente accusato l'anno scorso, quando gli indizi e le prove accumulate contro di lui erano diventati schiaccianti. I procuratori governativi (la truffa messa in piedi dall'ex avvocato e dai suoi complici è diventata indagine federale) hanno dichiarato che, da dicembre 2017 a giugno 2022, il professionista del foro e altri due complici, sui quali si sta ancora indagando, avrebbero indotto numerose vittime a investire in uno schema di trading fraudolento portato avanti da crypto-bot capaci di restituire alti rendimenti a fronte di nessun rischio.

Nel corso dei 5 anni in cui hanno portato avanti la cripto-truffa, i tre hanno promosso e sollecitato investimenti fraudolenti. In questa maniera sono riusciti a mettere assieme la somma di circa 15 milioni di dollari, riversata quasi integralmente in vari programmi di trading basato sulle criptovalute.

Il ruolo di Hagel all'interno dello schema sarebbe stato quello di garante. L'ex avvocato redigeva lettere sulla carta intestata del suo studio legale, inviandole alle vittime. Queste, sentendosi confortate dalla parola di un professionista della legge, acquistavano fiducia nei confronti dell'operazione ed erano portate a investire il loro denaro. Il programma sembrava infatti legittimo, nonostante la presenza di bot.

Quando i Nodi vengono al Pettine, il Cripto-truffatore Finisce in Cella

Lo schema di Hagel garantiva l'intero rimborso dell'importo iniziale e un profitto che poteva oscillare tra il 20 e il 100% di quanto investito in 30 giorni. Naturalmente, era una prospettiva troppo rosea per essere reale, ma la promessa, suffragata dalla parola di un legale che affermava - mentendo - di essere investitore in ambito cripto da decenni, è bastata a ingannare molti. Quando non si raggiungeva tale risultato, si adduceva la scusa dell'imprevedibilità del mercato.

L'ex avvocato si è visto revocare la licenza di operare nel 2023. Hagel era già stato sospeso in precedenza, nel 1997 e nel 2012. In ambedue le occasioni, la sua condotta non era stata giudicata idonea alla sua professione. I presunti complici del professionista, David Saffron e Vincent Mazzotta, si sono dichiarati non colpevoli e andranno a processo il prossimo aprile, presso un tribunale di Los Angeles.

L'FBI e le forze di polizia di California e Nevada hanno fatto un buon lavoro, rintracciando alcuni pericolosi criminali che sfruttavano le zone grigie nella conoscenza di alcuni spregiudicati investitori (e numerosi creduloni), per sottrarre loro capitale in maniera subdola e illegale. I nodi del loro schema però, come si suol dire, sono venuti al pettine.

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