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Da Mattia Mezzetti Immagine del profilo Mattia Mezzetti
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La Cina Riapre A Bitcoin E Criptovalute?

Si rincorrono voci di corridoio secondo cui la Cina starebbe valutando di eliminare il ban su Bitcoin e criptovalute.

Sono rumors che si inseguono di tanto in tanto, ma chissà che questa non sia davvero la volta buona. La Cina, Paese molto ostico alle criptovalute e alla finanza decentralizzata, com'è noto, potrebbe essere pronta ad ammorbidire la sua posizione sugli strumenti di pagamento digitale e accettarli nel Paese o, perlomeno, sulle linee informatiche locali. Le voci di corridoio non sono più quelle del solo Justin Sun, fondatore di Tron che ormai ha perso parecchia affidabilità, ma si rincorrono su numerosi account X di proprietà di addetti ai lavori.

Che cosa fa la differenza tra le voci di corridoio che non meritano troppo credito e quelle che invece hanno dell'attendibilità? Spesso è difficile dirlo ma, non di rado, sono i nomi a distinguere le due situazioni. Questa volta, tra i megafoni che raccontano della possibile riapertura cinese, c'è anche Mike Novogratz, capo di Galaxy e gestore di alcuni ETF basati su criptovalute a Wall Street, in collaborazione con Invesco. La sua voce è ritenuta più affidabile delle altre che stanno rimbalzando la notizia, per cui ha attratto più attenzione rispetto alle solite speculazioni che, puntualmente, si rivelano essere fake news.

Cina e Criptovalute, l'Importanza delle Fonti

Generalmente, è buona regola non prendere per buono nulla di quello che viene condiviso sull'ex Twitter, oggi X. Si tratta di un social che ha una storia di diffusione di falsità importante, a volte per assenza totale di fact checking, altre a causa di un sano trolling di questo o quell'utente. Perché allora dovremmo trascurare questa buona pratica, e pensare che possa esserci del vero nella notizia che la Cina stia pensando di togliere il ban a Bitcoin e criptovalute? I motivi a cui si deve questa impressione sono fondamentalmente due.

Il primo Tweet proviene da un Account molto Seguito

Il primo a parlare di questa possibilità, e a sottolineare che ne stava sentendo parlare da qualche giorno, è stato un account molto seguito sul social, che non di rado ha anticipato notizie vere e, per questo motivo, si è guadagnato una certa stima e affidabilità. A onor del vero, però, BITCOINLFG ha diffuso, diverse volte, anche anticipazioni infondate, servendosi di post acchiappalike soltanto per aumentare il proprio seguito.

Questo post, da solo, non sarebbe certo stato sufficiente ad attirare l'attenzione dei numerosi internauti che hanno rilanciato la notizia. È sevito anche l'intervento di Novogratz.

Il Rilancio di Mike Novogratz

La notizia, da marginalmente possibile che era è diventata verosimile in seguito allo sbottonamento di Mike Novogratz, il quale non è certo uno che le spara grosse. Il CEO di Galaxy si occupa infatti di transazioni in criptovalute, anche a livello istituzionale, negli USA, e non mette la faccia in questioni inventate di sana pianta. Se si espone, è perché ha delle basi. In questa occasione, ha comunque subito messo le mani avanti, come si suol dire, anticipando il suo intervento con un se è vero che specifica come non vi si una fonte troppo solida.

Resta però il fatto che, di fronte a colleghi e investitori di Galaxy, Novogratz abbia parlato di questa possibilità, invece di scartarla etichettandola come una fesseria.

Non Fidiamoci di chi Diffonde Pre-sale

Noi di SpazioCrypto, che quotidianamente ci teniamo aggiornati su quel che avviene in ambito criptovalute, vuoi per interesse personale vuoi per potervi riportare le ultime novità, siamo abituati ad andare a verificare immediatamente, su siti internet e altre testate, se ci sia del vero dietro ogni news. Invitiamo anche tutti i nostri lettori a fare lo stesso, perché di menzogne ne girano numerose sulle piattaforme sociali.

Una regola di massima che vogliamo dare è quella di dubitare apertamente di ogni account che diffonda prevalentemente, o con molta frequenza, pre-sale, ovvero opportunità di investimento anticipate e particolarmente vantaggiose. Tipicamente, è segnale di un profilo che mira a mettersi in mostra con contenuti click-bait.

Dunque che farà la Cina?

Fino a prova contraria, siamo portati a credere che non cambierà nulla e, almeno nell'immediato, continuerà a restare proibito lo scambio di yuan in criptoasset su territorio cinese. Il panorama della finanza decentralizzata sta cambiando in fretta, ma Pechino potrebbe mantenersi ancora attendista e valutare la reintroduzione della possibilità di acquistare token con moneta orientale soltanto quando il sistema si sarà ingrandito ulteriormente.

D'altra parte, a Hong Kong hanno già autorizzato le compravendite di ETF basati su BTC e la Cina potrebbe decidere di salire sullo stesso piano finanziario per fronteggiare il suo rivale, la megalopoli finanziaria occupante la porzione di terreno che Pechino desidera riportare sotto la propria bandiera.

Sbilanciandoci, potremmo dire che è improbabile assistere a una riapertura cinese di questa portata nel prossimo futuro, ma sul medio-lungo termine, potrebbe rivelarsi una scelta necessaria per restare sul mercato con una presenza importante.

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