Nuovo Fronte Dello Scam: Truffatori Si Spacciano Per Crypto Exchange

L'allarme lo lancia il Federal Bureau of Investigation statunitense. La nuova frontiera nell'ambito delle truffe online coinvolge, loro malgrado, i servizi di crypto exchange. Al fine di rubare i fondi degli utenti, infatti, gli scammer si fingono associati a siti che si occupano di compravendite di criptovalute e, dopo aver selezionato una lista di possibili vittime, le contattano attraverso messaggi o telefonate. In queste alterano la propria identità, spacciandosi per associati di exchange o servizi simili a essi.

Come fanno i Truffatori ad Agganciare le Vittime

Il modus operandi dei truffatori di questo tipo è piuttosto semplice. Lo scammer contatta il proprio obiettivo dopo averne reperito i contatti sull'exchange di riferimento.

Prestiamo Attenzione alle Autorizzazioni che Concediamo sui nostri Dati

Questo passaggio è fondamentale, nel caso delle truffe più elaborate, ma, essendo piuttosto difficile risalire a questi dati senza un'elevata abilità tecnica o la concessione dei dati personali da parte dello stesso utente - che magari clicca velocemente, al momento dell'iscrizione a un nuovo servizio telematico, e cede i suoi dati a terzi, come può capitare a chiunque - non tutti sono in grado di portarlo a termine.

I truffatori che non possono sfruttare questo canale si servono di altre vie. Una particolarmente battuta è quella dell'offerta di false opportunità lavorative, frequentemente da remoto. Lo scammer fa uso di un'interfaccia fittizia. Attraverso questo artificio inganna l'utente, portandolo a credere che guadagnerà denaro grazie a semplici compiti portati avanti da videoterminale.

A questo punto, chi desidera truffare offrirà chance lavorative, apparentemente allettanti, a fronte di un pagamento (cosa che dovrebbe già farci scappare a gambe levate) in criptovaluta. La truffa è ora servita: invece di sbloccare altri lavori, lo scammer prosciugherà i fondi, fornendo opportunità di guadagno non reali.

I Truffatori sanno Spaventare e si servono delle Emozioni Primarie

I truffatori agiscono sul senso di urgenza e sfruttano le emozioni primarie. La paura è una delle più forti e viene spesso sfruttata a questi scopi. Il malintenzionato è capace di spaventare la vittima, segnalandole che c'è stata una fuga di sicurezza e l'account è facilmente attaccabile. Dopo averle parlato in questa maniera, la convince ad agire con urgenza, intraprendendo determinate azioni, comandate dallo scammer, per tutelare l'account. In realtà, in questo momento vengono sottratte le chiavi di accesso.

Le truffe meno solide chiedono esplicitamente alla vittima la consegna dei propri dati (se succede, l'intento truffaldino è pressoché sicuro: nessun autorizzato da un exchange ci chiederà mai dati e credenziali al telefono o via mail) mentre quelle meglio strutturate richiedono l'accesso, attraverso link, a una pagina civetta nella quale compilare dei campi, con i propri dati, in un ambiente soltanto all'apparenza sicuro. In realtà, ci troviamo su una piattaforma di acquisizione informazioni gestita dai truffatori. È qui che ci vengono sottratti i nostri dati personali e quelli di accesso al wallet.

Difendersi dagli Attacchi

Tutelarsi da queste truffe non è difficile, occorre però mantenersi lucidi e attenti. Qualora dovessimo ricevere chiamate o messaggi che ci avvertono di eventuali problemi con il conto, la mossa migliore da fare è quella di non rispondere affatto e fare orecchie da mercante. I truffatori sono abili e sanno dare una parvenza di autenticità ai messaggi che inviano, indipendentemente dalle modalità utilizzate.

L'utente deve evitare di cadere nella trappola. L'FBI consiglia di non prendere mai decisioni affrettate e, non appena si riceve notizia di una difficoltà legata al portafoglio elettronico, o conto online, è bene ringraziare e riagganciare. Non occorre curarsi delle proteste, neanche di quelle più insistite dall'altro capo della cornetta, che sono anch'esse un segnale di qualcosa che non va.

Poi è necessario consultare l'assistenza ufficiale dell'exchange, al fine di verificare se effettivamente sussistano problemi. Naturalmente, non vanno mai utilizzati numeri di telefono o caselle mail segnalate da chi comunica la questione.

Proteggere i Propri Asset e Segnalare i Truffatori

Navighiamo autonomamente all'account ufficiale del nostro exchange e non clicchiamo su link presenti nel testo. Non concediamo alcuna informazione personale, o riservata, ed evitiamo di scaricare file allegati alla mail inviata dal truffatore.

I principali servizi di exchange hanno moduli appositi, nella loro area riservata, attraverso i quali è possibile segnalare potenziali truffe. Prendiamoci il tempo di compilarli, o di segnalare quanto successo, qualora parlassimo al telefono con l'assistenza. Più informazioni saremo in grado di fornire, più facile sarà per le Forze dell'Ordine che si occupano di reati informatici risalire all'indirizzo IP dei truffatori.

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