L’adozione cripto in Italia: dal boom retail alle istituzioni caute.
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L’adozione cripto in Italia: dal boom retail alle istituzioni caute (2023–2025)

Tra il 2023 e il 2025 l’Italia ha visto l’adozione cripto raddoppiare, Ferrari accettare Bitcoin, Intesa Sanpaolo acquistare BTC e i regolatori introdurre nuove regole fiscali e MiCA.

Adozione retail in forte crescita

Il regolatore dei mercati finanziari CONSOB ha riportato nel luglio 2024 che la percentuale di italiani con criptovalute è passata dall’8% del 2022 al 18% nei primi mesi del 2024. In pratica, quasi un italiano su cinque aveva provato a investire in asset digitali. ANSA: Italiani che investono in cripto raddoppiati in due anni

Le generazioni più giovani sono in prima linea: i millennial e la Gen Z hanno investito molto di più rispetto ai baby boomer. Un altro dato rilevante: il 34% degli investitori cripto italiani sono donne, uno dei rapporti più alti in Europa.

Tuttavia, le cripto vengono usate principalmente come strumento di investimento, non come moneta. La maggior parte degli italiani investe meno di 5.000 €, spesso come scommessa speculativa. I sondaggi mostrano molta curiosità, ma la volatilità e i timori di frodi restano barriere importanti.

Ferrari porta le cripto nei pagamenti di lusso

Nell’ottobre 2023, Ferrari ha annunciato che avrebbe accettato Bitcoin (BTC), Ether (ETH) e USDC per l’acquisto delle sue auto negli Stati Uniti, tramite BitPay.

Nel luglio 2024, Ferrari ha esteso il programma all’Europa, compresa l’Italia, consentendo di acquistare le supercar con cripto.

Si tratta di un fenomeno di nicchia, ma molto significativo: il marchio italiano più iconico ha abbracciato le cripto per attirare clienti facoltosi, proteggendosi dalla volatilità convertendo subito i pagamenti in euro.

Intesa Sanpaolo compra Bitcoin

Il 13 gennaio 2025, Intesa Sanpaolo, la più grande banca italiana, ha eseguito il suo primo trade proprietario in Bitcoin, acquistando 11 BTC per circa 1 milione di euro.

La banca ha descritto l’operazione come un test pilota per prepararsi alle richieste dei clienti, non una scommessa strategica. L’AD Carlo Messina ha avvertito i piccoli investitori sui rischi, sottolineando che l’operazione era limitata e molto controllata.

Altre istituzioni si sono mosse:

  • UniCredit ha lanciato un certificato su Bitcoin con protezione del capitale legato a ETF.
  • Banca Sella ha testato servizi di custodia cripto con i dipendenti nel 2025, con l’obiettivo di estenderli a 1,4 milioni di clienti.
  • Banca Generali ha proseguito l’offerta di Bitcoin tramite la partnership con Conio.

Regolamentazione: più chiara ma più severa

Tra il 2023 e il 2025 l’Italia ha introdotto uno dei quadri normativi più stringenti d’Europa:

  • Tassazione. La Legge di Bilancio 2023 ha fissato un’aliquota del 26% sulle plusvalenze da cripto. A fine 2024 il parlamento ha approvato un aumento al 33% dal 2026, scatenando dibattiti sulla competitività.
  • Abusi di mercato. Nel giugno 2024 sono state introdotte multe fino a 5,4 milioni di euro per insider trading, manipolazione del mercato o comunicazioni illecite.
  • Implementazione MiCA. Nel settembre 2024 la CONSOB ha pubblicato le linee guida per adattare l’Italia al quadro europeo Markets in Crypto-Assets (MiCA), fissando regole per i fornitori di servizi, le stablecoin e la tutela dei consumatori.

Infrastruttura ed ecosistema

  • Exchange. Oltre 150 fornitori di servizi cripto risultano registrati presso l’OAM, tra cui Binance, Coinbase e startup italiane come Young Platform e Conio.
  • ATM. Gli sportelli Bitcoin sono passati da circa 80 nel 2021 a oltre 200 nel 2025, concentrati soprattutto a Milano, Roma e Torino.
  • Blockchain. Oltre alle cripto, l’ABI ha lanciato “Spunta”, una blockchain per la riconciliazione interbancaria. Il governo ha finanziato diversi progetti di R&S in blockchain applicata a vari settori.

Confronto europeo

L’Italia oggi è a metà classifica in Europa:

  • Avanti rispetto a Francia e Germania per adozione retail.
  • Indietro rispetto a hub crypto-friendly come Portogallo e Slovenia.
  • Tassazione: con il 33%, avrà una delle aliquote più alte d’Europa.
  • Istituzioni: stanno recuperando terreno, con l’acquisto di Intesa come spartiacque.

Prospettive 2025–2026

  1. Banche – Altre seguiranno Intesa nei trade diretti in Bitcoin?
  2. Fisco – Le nuove aliquote ridurranno l’adozione o la formalizzeranno?
  3. MiCA – Quanto velocemente le aziende italiane si integreranno nel sistema europeo di passporting?
  4. Pagamenti – Oltre Ferrari, altri marchi italiani accetteranno cripto?

Conclusione

Il mercato cripto in Italia non è più ai margini. Milioni di investitori retail partecipano, marchi come Ferrari accettano pagamenti in digitale e la più grande banca del Paese ha acquistato Bitcoin.

Nel frattempo i regolatori hanno stretto i controlli con MiCA e nuove tasse. L’Italia sta abbracciando le cripto con cautela e pragmatismo, con un occhio alla protezione degli investitori. I prossimi due anni diranno se questo equilibrio porterà a una crescita sostenibile o se spingerà talenti e capitali verso altri Paesi europei.

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