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MultiversX: Successi Tecnici e Sfide di Leadership

Il recente rebrand della vecchia Elrond in MultiversX ha sancito una serie di novità non indifferenti agli investitori. Difatti, seppur mantenendo il ticker EGLD, il team basato in Romania, a Sibiu, ha deciso di rivoluzionare la storia di questa startup durante gli XDay del Novembre 2022. A Parigi, durante una

Il recente rebrand della vecchia Elrond in MultiversX ha sancito una serie di novità non indifferenti agli investitori. Difatti, seppur mantenendo il ticker EGLD, il team basato in Romania, a Sibiu, ha deciso di rivoluzionare la storia di questa startup durante gli XDay del Novembre 2022. A Parigi, durante una spettacolare conferenza, viene annunciato il rebrand ed una nuova roadmap entusiasmante, introducendo una serie di protocolli, novità uniche nel panorama delle blockchain e facendo della X il segno distintivo della Blockchain.

Ottimizzazione della Scalabilità attraverso lo Sharding

MultiversX è un Layer 1 non compatibile con la Ethereum Virtual Machine, implementa una tecnologia rara tra le blockchain che si candida per essere la soluzione al problema della scalabilità. La tecnologia in questione è lo sharding, già abbastanza diffusa nei database centralizzati e tradizionali, consente di dividere la blockchain in "shards", cioè frammenti più piccoli della stessa chain. Ogni shard funziona come un'entità indipendente, con un proprio sottoinsieme di nodi di rete responsabili della verifica delle transazioni all'interno di quel frammento specifico.

MultiversX propone come soluzione alla scalabilità un modello particolare di sharding, che si adatta alle necessità della Blockchain. Questa tecnologia, chiamata "Adaptive State Sharding" consentirebbe di creare o eliminare shard in base alla congestione della chain; più la chain è congestionata, più shard verranno creati. Nei momenti di calma sulla chain gli shard in eccesso verranno eliminati per tornare ad una condizione ottimale di efficienza e di sicurezza. Questa ultima tecnologia, tuttavia, non è ancora implementata in mainnet.

Innovazione nel Consenso con il Metodo Secure Proof of Stake (SPoS)

L'approccio usato da MultiversX per il consensus è una forma particolare di Proof of Stake. La tecnologia Secure Proof of Stake (SPoS) adottata consente di selezionare set di validatori ad ogni round, in maniera completamente casuale ed imprevedibile, con a capo un "block proposer". In tal modo, è impossibile conoscere il set di validatori che verrà selezionato, aumentando la sicurezza della chain ma, allo stesso tempo, riducendo i validatori che partecipano al consenso.

La catena è divisa in 4 parti, 3 shards più uno shard particolare, che unisce i 3 e li mette in comunicazione, detto "metachain". Ognuna delle 4 sezioni ospita 800 validatori, per un totale di 3200. Un numero decisamente superiore alla media dei L1 alternativi ad Ethereum.

Per partecipare al consenso i requisiti hardware non sono proibitivi, tuttavia sono richiesti 2500 EGLD per avere un nodo della blockchain, che possono essere raggiunti anche grazie alla delegazione degli investitori.E’ richiesto al validatore di mettere in stake almeno 1250 EGLD per poter iniziare a collezionare EGLD delegati da altri utenti.

Chiaramente, il trilemma della blockchain non si può considerare risolto attraverso lo sharding ad oggi. Nonostante l'alto numero di validatori, Il Nakamoto coefficient, cioè il coefficiente che rappresenta quanti nodi validatori devono essere "corrotti" per alterare la chain, risulta essere di 4. Abbastanza basso rispetto alla concorrenza, per alcuni motivi principali:

  • Circa il 20% dei nodi è gestito dal Team
  •  Ad ogni shard vengono affidati dei validatori che lavorano in maniera autonoma ed indipendente dagli altri validatori assegnati ad altri shard, per cui l'alto numero di validatori complessivo è un dato leggermente fuorviante.
  • Per ogni blocco viene eletto un gruppo di consenso tra i validatori, per cui non tutti i nodi partecipano al consenso. In particolare, il gruppo di consenso è costituito da 63 validatori per gli shard, 400 validatori per la metachain. Aggiornamenti futuri prevedono l'aumento del numero di validatori nel gruppo di consenso degli shard.

Il team sta distribuendo i nodi di sua proprietà, tuttavia la strada verso una effettiva decentralizzazione sembra ancora essere lunga.

Opportunità nell'Ecosistema MultiversX con un Focus sull'User-Friendly Experience

Grande pregio dell'intero ecosistema è quello di essere fortemente improntato alla semplicità di utilizzo. Il wallet principale progettato dal team stesso è un'applicazione mobile che si propone come un vero e proprio portale tra il mondo reale e la blockchain, da questa intenzione deriva il nome xPortal, un tempo chiamato Maiar.

XPortal consente di raggiungere in modo estremamente semplice le principali dApp costruite sulla catena direttamente dal proprio smartphone, supportando la maggior parte dei token più diffusi. Ci consente di visualizzare gli NFTs presenti all'interno del wallet, scambiare i token direttamente dall'applicazione, il tutto condito da una lieve gamification. Sono presenti quests da completare attraverso le quali guadagnare dei punti XP e scalare la leaderboard per guadagnare premi offerti dai progetti legati alla blockchain di MultiversX.

Presenta sezioni quasi uniche, un feed per seguire le attività dei wallet dei nostri amici, che verranno identificati attraverso un "herotag", con i quali possiamo anche chattare direttamente dal wallet ed una sezione relativa alle news. Impossibile non menzionare la sezione dedicata alla carta di debito, emessa direttamente dalla startup romena grazie all'inserimento di una banca all'interno della sua filiera.  Sicuramente una novità rara, forse unica, nel panorama delle blockchain. Bisogna comunque dire che, al momento, il rapporto tra carta di debito e blockchain è una relazione a distanza, difatti non porta grande valore aggiunto all'ecosistema di MultiversX, agendo come una comune carta di debito.

L'ecosistema di MultiversX, non è tra i più floridi. Nonostante siano presenti i principali tipi di protocolli generalmente utilizzati in DeFi, questa non riesce ad attrarre liquidità. Tra le dApp più utilizzate incontriamo:

  • Hatom protocol: principalmente un money market, che offre anche altri servizi, come il liquid staking e strategie particolari basate su questo.
  •  Hashswap: uno stableswap, ispirato al più noto Curve, con una tokenomics particolarmente simile.
  • xExchange, l'exchange decentralizzato principale, sviluppato dal Team di MultiversX stesso, alimentato dal discusso token MEX.

L'ecosistema vanta altri protocolli di secondo grado, che contribuiscono a formare un TVL di 175,420,000 dollari americani sulla catena, al tempo della scrittura. Peculiare è l'incentivo proposto agli sviluppatori, ai quali viene riconosciuto il 30% della fees per ogni transazione eseguita sullo smart contract che ha programmato.

MultiversX e le Istituzioni Europee: Un Approccio Strategico per la Leadership Blockchain

Il team di MultiversX ha instaurato solide relazioni con il governo e gli enti locali, evidenziando una presenza costante di funzionari governativi alle conferenze organizzate dall'azienda. Un segno tangibile del riconoscimento istituzionale è rappresentato dal fatto che l'Istituto Nazionale di Ricerca Rumeno, ICI di Bucarest, ha recentemente lanciato una piattaforma dedicata agli NFTs sulla blockchain di MultiversX.

È evidente che il team intende consolidare ulteriormente questa direzione, proponendosi come punto di riferimento europeo nel campo della blockchain. L'obiettivo è chiaramente quello di guadagnare l'approvazione e il supporto delle istituzioni europee, trasformandosi in un protagonista di rilievo nel panorama blockchain a livello continentale.

Tokenomics di EGLD: Un'Analisi della Struttura e delle Prospettive di MultiversX

La rete di MultiversX è alimentata dal suo token nativo EGLD, anche detto e-gold. Ha una tokenomics teoricamente limitata a 31,415,926 EGLD ed attualmente la circulating supply si attesta intorno a 26,467,736 EGLD, ciò significa che per ancora qualche anno EGLD sarà un token inflattivo.

La struttura dell'inflazione del Token è interessante, decresce ogni anno fino a raggiungere lo 0%. Si prospetta un raggiungimento della max supply circa 10 anni dopo il lancio del token, per cui EGLD sarà inflattivo ancora per qualche anno, attualmente siamo a cavallo tra il quarto ed il quinto anno, il che equivale ad una inflazione di circa 6.50%.

Abbiamo accennato a come la supply sia teoricamente limitata, in quanto le fees di transazione, che vengono distribuite ai validatori, dovrebbero consentire di sostituire l'incentivo per i validatori consistente nell'attuale inflazione. La creazione di nuovi EGLD viene bilanciata dalla somma delle commissioni di transazione. Ad esempio, se dovessero essere coniati 100.000 EGLD secondo il piano di inflazione nell'Anno X, ma la somma delle commissioni di transazione nell'intera rete per l'Anno X è di 75.000 EGLD, solo 25.000 nuovi EGLD entreranno in circolazione.

In sostanza, il team si aspetta che al termine di questa fase iniziale di lancio decennale, vi saranno una quantità sufficiente di transazioni che, attraverso le relative fees, garantiranno ai validatori un incentivo sufficiente per continuare a validare la blockchain di MultiversX, senza dover più ricorrere alla diluizione di EGLD attraverso l'emissione di nuovi token. Abbastanza simile al concetto su cui si basa Bitcoin, quando non ci saranno più BTC da minare.

Questo chiaramente, porta alcuni dubbi con se. Su bitcoin sono molte le perplessità sulla sua sostenibilità quando raggiungeremo i 21.000.000 BTC di supply circolante, nonostante sia la prima, la più famosa e la più resiliente delle blockchain. Certo, MultiversX supporta smart contract e le transazioni possibili sono numericamente superiori, ma quanto è probabile uno scenario del genere? Nella nostra recente guida crypto su Polygon abbiamo notato che anche il team indiano ha virato verso una coin inflattiva piuttosto che mantenere una supply limitata. Anche Ethereum e Solana non hanno un cap all'emissione di ETH e SOL. Per cui, considerando l'attuale attività on chain, non è da escludere che il team di MultiversX rivoluzioni nuovamente la narrativa intorno al suo ecosistema, adottando un modello di tokenomics che non preveda un limite alla supply di EGLD.

MultiversX:  tra una Solida Infrastruttura e Sfide di Leadership

La blockchain non ha mai dimostrato alcuna difficoltà, la struttura basata sullo sharding funziona perfettamente senza presentare interruzioni, anche se non è tra le blockchain più rapide. Due eventi tuttavia macchiano la storia della blockchain, il primo riguarda la forzata interruzione del DEX, poche ore dopo il suo lancio, la seconda riguarda il grave hack del bridge, risolto abilmente dal team che anche in questo caso ha dimostrato enormi capacità tecniche. Al momento, però, non possiamo riconoscere grandi capacità di leadership e marketing al team. Difatti, MultiversX risulta ancora oggi priva di collegamenti verso la maggior parte delle blockchain rendendosi un ecosistema chiuso in se stesso. Il rebrand non ha avuto l'effetto desiderato dal CEO Beniamin Mincu, evidenziando un trend del team a seguire le novità anziché anticiparle. Numerose sono le promesse non mantenute, l'allusione ad un Multiverso sarebbe dovuta essere accompagnata dal lancio di un metaverso dal nome xWorld, presentato negli xDay del 2022 ma del quale si sono perse le tracce. Similmente potremmo dire di altri protocolli presentati nel corso degli anni, così come dell'adaptive sharding di cui, dopo 5 anni, non vi è neppure l'ombra.

In conclusione, a Spaziocrypto, riteniamo che MultiversX vanta un'ottima infrastruttura e buone idee, un team tecnicamente capace e una community molto coesa. Tuttavia, manca la stella polare, manca  la guida che può costruire su queste solide fondamenta un colosso che possa competere in un mercato in rapida evoluzione. La speranza è che questa guida possa emergere prima che sia troppo tardi.

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