Kraken Riprende Lo Staking In 39 Stati USA
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Kraken Riprende Lo Staking In 39 Stati USA

Kraken riattiva lo staking negli USA dopo le incertezze normative. Ecco cosa significa per gli utenti e quali criptovalute sono coinvolte.

Il gigante delle criptovalute Kraken ha rilasciato la dichiarazione di riavvio dei servizi di staking per gli utenti e i clienti con sede negli Stati Uniti.

Questa mossa segue un periodo di incertezza normativa dopo un esame approfondito effettuato di recente dalla Security and Exchange Commission. Il ripristino dei servizi di staking dimostra una rinnovata fiducia nello spazio normativo e fornisce ai clienti statunitensi un metodo coerente per guadagnare ricompense sui loro asset digitali.

Le Modifiche Regolamentari della SEC

Nel 2023, Kraken ha affrontato un'intensificata attenzione da parte della SEC riguardo ai suoi servizi di staking.

L'interesse della SEC si concentrava sul fatto che questi servizi potessero costituire un'offerta di titoli non registrati. Questa pressione normativa ha portato Kraken a sospendere temporaneamente i suoi processi di staking negli Stati Uniti, oltre a pagare 30 milioni di dollari in accordi transattivi per le accuse di offerta di titoli non registrati.

Attualmente, dopo un'attenta valutazione e collaborazione con gli enti amministrativi, Kraken ha gestito con successo le complessità del quadro normativo. L'exchange ha lavorato costantemente per garantire che il suo servizio di staking sia conforme alle normative attuali, portandolo a rilanciare con fiducia il servizio per gli utenti statunitensi.

Il Ruolo dello Staking

Lo staking di criptovalute consiste nel detenere e bloccare specifiche valute digitali per supportare le operazioni di una rete blockchain. Di conseguenza, gli utenti ricevono ricompense, spesso sotto forma di criptovaluta aggiuntiva. Lo staking svolge un ruolo fondamentale nel mantenere la sicurezza e l'efficienza di molte reti blockchain, in particolare quelle basate su meccanismi di consenso Proof-of-Stake (PoS). Attraverso lo staking, gli utenti del settore crypto contribuiscono al processo di validazione della blockchain, confermando le transazioni e proteggendo il network da eventuali attacchi.

Il servizio di staking riattivato da Kraken includerà diverse criptovalute ben note, consentendo agli utenti di diversificare i propri portafogli. Sebbene l'elenco specifico delle valute supportate possa variare nel tempo, è previsto che Cardano (ADA), Polkadot (DOT), Ethereum (ETH) e Solana (SOL) siano tra quelle disponibili. Gli utenti potranno mettere in staking i loro asset direttamente tramite Kraken, con un processo semplificato che lo rende accessibile a un'ampia base di utenti.

Kraken ha ampliato i propri servizi oltre lo staking. A dicembre, l'azienda ha lanciato una blockchain di livello 2 chiamata Ink, con l'obiettivo di migliorare la decentralizzazione e l'interoperabilità.

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Nonostante questo importante successo, Kraken sta ancora affrontando battaglie legali. Di recente, un giudice statunitense ha respinto l'argomentazione di Kraken secondo cui la SEC non avrebbe autorità sulle criptovalute in base alla dottrina delle questioni fondamentali. Inoltre, l'azienda ha avuto problemi di conformità normativa in Australia, dove l'ASIC (Australian Securities and Investments Commission) ha dichiarato che Kraken non ha rispettato le normative locali e ha offerto titoli a oltre 1.100 clienti australiani. Per queste accuse, Kraken ha pagato una multa di 8 milioni di dollari.

Oltre a ciò, Kraken ha deciso di chiudere il proprio marketplace NFT entro il 27 febbraio 2025. L'azienda prevede di destinare quelle risorse ad altri progetti, dato che il mercato NFT sta attraversando un periodo di difficoltà.

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